Probabilmente stai pensando che, per capire quando potare le piante, basti osservare il periodo in cui di solito si vedono i giardinieri impegnati in attività simili.
La maggior parte dei lavori di potatura è svolta in inverno quindi potresti dedurre che il periodo migliore siano i mesi freddi.
E invece no, non è assolutamente così perché in realtà la potatura può essere fatta in qualsiasi stagione, fatta eccezione di alcuni momenti legati al ciclo vitale dell’albero.
Quindi, più che chiedersi quando potare le piante, sarebbe più opportuno chiedersi quando non farlo.
La risposta è semplice: quando le gemme si aprono, perché le piante stanno utilizzando tutte le loro energie nella produzione di nuove foglie. E quando, al contrario, cadono le foglie perché in questo caso la pianta converge tutte le sue energie dalle foglie al fusto e vive quindi un momento particolarmente delicato.
Di conseguenza, è opportuno non potare gli alberi all’inizio della primavera oppure in autunno inoltrato, prima dell’inverno.
Un altro momento in cui la potatura andrebbe evitata è nei periodi di siccità. In questi casi, la pianta è già sottoposta ad un forte stress idrico e la potatura andrebbe solo a peggiorare questa situazione.
Ma allora perché di solito vediamo potare gli alberi in inverno? È un’abitudine sbagliata ma anche diffusissima e le motivazioni sono almeno tre:
- in inverno la pianta è senza foglie e quindi è molto più semplice raggiungere i rami;
- i mesi freddi sono quelli in cui i giardinieri hanno meno lavoro e più disponibilità;
- la potatura verde, quella cioè che si esegue su una pianta con foglie, richiede maggiori competenze e quindi personale particolarmente qualificato. La potatura verde, inoltre, dovrebbe essere meno invasiva di quella invernale e ridurre il volume delle piante al massimo del 10/15%, rispetto al 30% circa di quella eseguita su una pianta senza foglie.
Quando potare le piante diventa necessario?
Ogni volta che potiamo una pianta, di fatto le arrechiamo delle ferite che richiedono tempo per essere rimarginate.
Inoltre, in natura ovviamente nessuna pianta viene potata. Sulla base di queste considerazioni è normale quindi chiedersi se ha senso ricorrere alla potatura.
Ma esiste un’enorme differenza tra un albero che cresce in natura e uno che cresce in prossimità di abitazioni, centri abitati, zone pedonali…
Queste ultime sono piante addomesticate che si trovano ogni giorno ad interagire con l’uomo. La potatura serve quindi per garantire l’incolumità di entrambi, albero e persone.
Una pianta che cresce libera in natura spesso si ammala e muore a causa ad esempio di patogeni, è soggetta a rotture provocate da agenti atmosferici come vento e fulmini e, se cade, non arreca danni a persone o cose.
Una pianta usata come ornamento estetico o per ragioni funzionali come fare ombra va invece protetta e salvaguardata, per scongiurare qualsiasi tipo di danno e tutelare un rapporto armonioso tra lei e il contesto che la circonda.
Per farlo diventa quindi importante capire quando potare le piante e come intervenire correttamente per mantenerle in salute e in vita il più a lungo possibile.
Perché, come insegna Alex Shigo, il padre dell’arboricoltura moderna, la potatura può essere la cosa migliore fatta ad una pianta, o la peggiore. Dipende da come la si fa.
Per noi di Prisma Giardini, potare una pianta significa rispettare sempre la natura dell’albero e lavorare per metterlo in sicurezza. Ecco perché è importante eseguire una manutenzione periodica e meticolosa.
Bastano piccole accortezze e prima di tutto un grande amore per quello che si fa.
Il giardinaggio per noi di Prisma Giardini non è infatti solo un mestiere, ma una grande passione.
Questo ci permette di lavorare al meglio e assicurare risultati efficaci.